“Qualunque sia il cambiamento che vogliamo apportare alla nostra vita, qualunque sia la direzione che desideriamo intraprendere, possiamo solo partire da dove siamo. Altrimenti il nostro muoversi sarà come procedere in cerchio: torneremo sempre allo stesso punto.” - Jon Kabat Zinn
Mindfulness significa “consapevolezza non giudicante del momento presente coltivata attraverso il prestare attenzione”.
Il potere terapeutico e liberatorio di questo stato di presenza mentale è sempre più al centro dell’interesse scientifico e della ricerca in medicina comportamentale, psicoterapia, in ambito educativo e formativo, nelle organizzazioni. Molti studi ci hanno consentito di comprendere come questo stato di presenza mentale o mindfulness, che viene sviluppato attraverso delle pratiche di meditazione, favorisca la capacità di accogliere l’esperienza, di approcciarsi alla vita con maggior flessibilità, apertura e curiosità, riducendo i propri automatismi, la reattività ed il disagio. La pratica della mindfulness apporta specifici cambiamenti nella struttura e nella funzionalità del nostro cervello favorendo una maggiore autoregolazione dell’attenzione e memoria, della metacognizione, della percezione del sé corporeo e dell’equilibrio emotivo. Ci sono tantissime ricerche che hanno mostrato comprovati effetti positivi dei programmi mindfulness per una larga varietà di disturbi che vanno dai disturbi d’ansia, alla depressione, ai dolori cronici, alle cefalee, all’ipertensione, al cancro, e molti altri.